sabato 2 agosto 2008

SOLITA IPOCRISIA

Prima di parlare nel dettaglio della strage alla stazione di Bologna,avvenuta 28 anni fa ricordo,solo che oggi tutta la ipocrita classe politica,indistintamente farà a gara a commemorare quel triste giorno, peccato che nei fatti a tutto'oggi in verità delle vittime di allora,come di quelle di tutte le altre stragi e del terrorismo a loro signori non gli e n'è frega un accidenti.
Un piccolo esempio di recente,ho conosciuto una signora,salvatasi per miracolo dalla strage dell'Italicus,il cui anniversario è lunedì,ma che quel tragico giorno ha perso il padre ,mentre un fratello è rimasto invalido al 100% e bene mentre per la morte del padre non ha ricevuto un centesimo,il fratello riceve una pensione di soli 250 euro mensili,una vera e propria elemosina,ma siamo in Italia e quindi non c'è da scandalizzarsi.
Allora veniamo a ricordare quel tragico giorno nei dettagli.
Bologna è lo snodo ferroviario più importante d'Italia, l'incrocio di tutti gli incroci dei binari possibili. Da Nord a Sud, da Sud a Nord, a Bologna ogni anno ci passano milioni di passeggeri. Era così anche sabato 2 agosto 1980. I treni erano stipati, lunghe code nel le biglietterie, un caldo afoso che non faceva respirare. Gli italiani si recavano nei luoghi di villeggiatura, verso il mare, il giorno in cui venti cinque chilogrammi di esplosivo gelatinato Compound B di tipo militare, disintegravano la sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna, bloccando le lancette dell'orologio sulle 10,25. 85 morti, 200 feriti. Uno scempio di vite umane nella più grave strage di tipo terroristico avvenuta nel nostro paese, in tempo di pace. Vent otto anni dopo, per Bologna c'è una verità giudiziaria. È scritta nelle sentenze dei tribunali, tutte confermate in via definitiva. Quella verità che la Corte di Cassazione racchiude in due verdetti importanti. Il 23 novembre 1995 Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, terroristi del gruppo della destra eversiva Nar (Nuclei armati rivoluzionari), responsabili di numerosi omicidi e ferimenti, vengono ritenuti gli organizzatori della strage. Nella stessa sentenza, ma con pene minori, per i gravi depistaggi successivi all'attentato vengono condannati il capo della loggia massonica P2 Licio Gelli, il faccendiere Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare Sismi, Giuseppe Belmonte e Pietro Musumeci.L'11 aprile 2007, è il turno di Luigi Ciavardini, sempre dei Nar, ai tempi dell'attentato minorenne. Secondo la Corte di Cassazione, Ciavardini ha partecipato «come esecutore materiale» alla strage alla stazione di Bologna. Dunque 30 anni tondi tondi di reclusione.
Nessuna pista internazionale. Perché le sentenze dei giudici bolognesi e romani non rappresentano una persecuzione nei confronti degli imputati Fioravanti, Mambro e Ciavardini, come suggerito da alcuni scrittori e politici. Perché purtroppo la strage di Bologna è stata compiuta da fanatici neofascisti, tutti italiani, e tutti ben noti alle forze dell'ordine per attività eversive, per atti gravissimi (tentate stragi contro redattrici di Radio Città Futura e contro militanti della sezione comunista del quartiere Esquilino, sempre a Roma), per assassini brutali (Roberto Scialabba,Maurizio Arnesano, Giorgio Arcangeli, Mario Amato, Enea Condotto e Luigi Maronese, solo per citarne alcuni). Quelli che hanno preso di mira la stazione di Bologna e decine di vittime innocenti, sono i figli dello stesso terrorismo nero che anni prima aveva colpito a Milano, in piazza Fontana e davanti alla Questura, a Peteano di Sagrado, a Brescia in piazza della Loggia, nella galleria ferroviaria di San Benedetto Val di Sambro. Una lunga scia di sangue che dal gruppo Ordine Nuovo (poi sciolto dal ministero dell'Interno) porta ai Nar, come un passaggio di testimone ideale tra vecchio e nuovo terrorismo. Per Bologna e per tutti gli attentati della cosiddetta strategia della tensione non c'è una verità giudiziaria sui mandanti e sui beneficiari politici. È l'ultimo muro ancora da abbattere nella nostra ancora fragile democrazia.

1 commento:

redshadow ha detto...

ciao Jack, potrei usare parole mie ma preferisco lasciarti come commento questa canzone di Claudio Lolli che si chiama "Agosto"...il riferimento a "quel quarto piano in questura" è ovviamente per quel sant'uomo del "Commissario Finestra" (Calabresi all'anagrafe) il cui figliolo va in giro per tutte le trasmissioni manco fosse il figlio di Gandhi...vabbè...come dici tu siamo in ITalia...erano Pinelli e Valpreda i responsabili, come no....

AGOSTO (C.Lolli)

Agosto, Improvviso si sente
un odore di brace.
Qualcosa che brucia nel sangue
e non ti lascia in pace,
un pugno di rabbia che ha il suono tremendo
di un vecchio boato:
qualcosa che crolla, che esplode,
quancosa che urla.
Un treno è saltato.

Agosto. Che caldo, che fumo,
che odore di brace.
Non ci vuole molto a capire
che è stata una strage,
non ci vuole molto a capire che niente,
niente è cambiato
da quel quarto piano in questura,
da quella finestra.
Un treno è saltato.

Agosto. Si muore di caldo
e di sudore.
Si muore ancora di guerra
non certo d'amore,
si muore di bombe, di muore di stragi
più o meno di stato,
si muore, si crolla, si esplode,
si piange, si urla.
Un treno è saltato.








LA PICOLLA ANNA CON MAMMA JACKY,LA VERA NOSTRA PORTA FORTUNA


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