venerdì 2 aprile 2010

NUOVE CONDANNE DI AGENTI NEL CASO DELL'OMICIDIO DI FEDERICO ALDROVANDI,SIAMO A SETTE E NON E' ANCORA FINITA!

Dopo il processo che condannò lo scorso 6 luglio 2009 gli imputati  Forlani Paolo-Pollastri Luca-Segatto Monica e Pontani Ezio alla pena di anni 3 e mesi 6 di reclusione per eccesso colposo in omicidio colposo,il Tribunale di Ferrara il 5 marzo 2010, dopo 7 udienze durate dal 22 gennaio 2010 al 5 marzo 2010, dichiarava colpevoli Marino Paolo - dirigente dell’Upg all’epoca dell’omicidio. E’ stato condannato a un anno di reclusione per omissione di atti d’ufficio: avrebbe indotto in errore il pm di turno, non facendola intervenire sul posto.
Bulgarelli Marcello - assistente Capo della Polizia di Stato. E’ stato condannato a dieci mesi per omissione di atti d’ufficio e favoreggiamento. Quella mattina era responsabile e addetto della centrale operativa.
Pirani Marco – ispettore di polizia giudiziaria. E’ stato condannato a mesi 8 per omissione di atti d’ufficio.
Casoni Luca sov.te capo turno delle volanti. Rinviato a giudizio.
E’ l’unico a non scegliere il rito abbreviato. E’ accusato di falsa testimonianza, omissione di atti d’ufficio e favoreggiamento.
E’ colui che si reca quella mattina sul posto del delitto… e quando a lui richiesto dal Giudice, nel processo “madre” di riferire cosa si fosse detto con Bulgarelli (quello della centrale operativa condannato) rifiuta di dirlo…La prima udienza per lui si terrà il 21 aprile.

FINALMENTE CI SARA' UN PROCESSO,ANCHE SE DUBITO VENGA VERRAMENTE FATTA GIUSTIZIA!

Pestato dopo Hellas-Brescia: Respinta anche la seconda richiesta d’archiviazione della procura

Ultrà in coma, l’ordine del giudice
A processo per le botte 7 poliziotti

E su un ottavo agente il gip si pronuncerà tra un mese

VERONA - «Picchiato a lungo, con violenza, da alcuni poliziotti » alla stazione di Porta Nuova, subito dopo la partita Hellas-Brescia del 24 settembre 2005. Ma soltanto adesso, a quattro anni e mezzo di distanza, per il caso di Paolo Scaroni è stato deciso che i presunti responsabili dovranno essere sottoposti a processo. Con un autentico colpo di scena, infatti, ieri il giudice Sandro Sperandio ha respinto la seconda richiesta d’archiviazione formulata dalla procura a conclusione delle indagini preliminari. Sette gli agenti di cui è stata disposta l’imputazione coatta; per l’ottavo poliziotto finito nel registro degli indagati, invece, l’udienza è slittata a fine aprile per un difetto di notifica. Per la gravità delle ferite che gli vennero inferte, l’allora ventottenne tifoso lombardo perse «il lavoro, la ragazza ma, soprattutto, la possibilità di una vita normale», dato che da quello sciagurato pomeriggio, per lui, ogni azione, persino il più semplice gesto, «si trasformano in veri e propri calvari a causa delle mie condizioni fisiche...».

Ricoverato in coma all’ospedale di Borgo Trento, sottoposto poi a una lunghissima - e costosissima - riabilitazione, «il ragazzo - spiegava ieri mattina in tribunale l’avvocato che lo assiste, Alessandro Mainardi - non è più tornato, e probabilmente mai tornerà, purtroppo, quello di prima». A tutti gli agenti (che, all’epoca del fattaccio, dipendevano dalla questura di Bologna e che, attualmente, operano in svariate province italiane) verrà contestata in aula l’imputazione di lesioni gravissime. «Finalmente. Era ora che emergesse la volontà di far luce su quanto accaduto - reagisce il legale di Scaroni - In aula sosterremo pure la manomissione dei filmati da parte delle forze dell’ordine: mancano, infatti, quei famigerati undici minuti in cui il mio assistito è stato crudelmente picchiato ». Ieri, a palazzo di giustizia, Paolo non ce l’ha fatta a venire: troppo faticoso, per il suo precario stato di salute: «Quando gliel’ho detto al telefono, però, non ha proprio saputo trattenere il suo entusiasmo. Finalmente, finalmente... ».

Quando, «finalmente, potrà iniziare il processo, faremo valere le nostre ragioni anche sotto il profilo risarcitorio: per tutte le sofferenze che gli sono state arrecate e le cure a cui ha dovuto e deve tuttora sottoporsi, infatti, Paolo non ha mai visto un solo centesimo di rimborso». Secondo il pubblico ministero, invece, «nessuna responsabilità » andrebbe attribuita agli otto poliziotti il cui nome era stato iscritto nel registro degli indagati. Semplice la motivazione addotta dagli inquirenti per spiegare l’esito delle indagini: nonostante le numerose testimonianze e alcune immagini filmate, non sarebbe stato possibile, a parere dell’accusa, individuare con certezza gli autori del pestaggio di cui rimase vittima Paolo, finendo poi in coma farmacologico e ritrovandosi per quasi sette mesi ricoverato al reparto lungodegenti di Negrar. «Sono stato travolto da una carica di alleggerimento del reparto celere in servizio quel giorno e picchiato a sangue, senza alcun preavviso o motivo apparente e senza avere nemmeno la possibilità di ripararmi» denunciò lo stesso Paolo al ministro Maroni in una lettera datata settembre 2009. Da quel maledetto 24 settembre 2005, «mi domando per quale ragione ciò avvenga e perchè mi sia negata giustizia », si lamentò Scaroni. Adesso, però, la giustizia pare avergli dato finalmente ascolto.
Gli agenti Massimo Coppola,Michele Granieri,Luca Iodice,Bartolomeo Nemolato,Ivano Pangione,Vladimiro Rulli,Antonio Tota  e Giuseppe Valente bastardi dovranno rispondere anche per le lesioni inferte quel giorno ad altri 22 tifosi bresciani.







LA PICOLLA ANNA CON MAMMA JACKY,LA VERA NOSTRA PORTA FORTUNA


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