
Una sconfitta senza attenuanti. Il Brescia viene travolto 3-0 dal Livorno nella finale di ritorno dei play off e vede così dissolversi il sogno di tornare in serie A.
Dopo il 2-2 interno di domenica scorsa, soltanto la vittoria avrebbe consentito alle rondinelle di agguantare la promozione, ma la squadra di Cavasin non è mai riuscita a prendere in mano la partita. Gli amaranto sono infatti partiti nel modo migliore, illuminati da un Diamanti strepitoso e soltanto un Viviano altrettanto brillante ha consentito al Brescia di andare al risposo sul nulla di fatto.
Alla ripresa del gioco il Livorno ha ripreso l'assedio all'area biancoblù, trovando il vantaggio con un colpo di testa di Tavano, servito da Diamanti, che al 15' ha virtualmente chiuso la partita con un gran destro (lui che è mancino!) al volo su cross di Bergvold, il quale al 29' ha realizzato il gol del definitivo 3-0. Risultato che è specchio fedele di quanto si è visto al "Picchi".
L'ennesima stagione negativa della mia squadra del cuore per me non è stata una delusione,ma purtroppo solo la conferma che avevo ragione nel sostenere che una squadra senza centrocampo non poteva riconquistare la serie A.
Quanto vado a affermare non è il frutto del seno di poi,ma solo ciò che ho sempre sostenuto anche in tempi non sospetti e purtroppo mi dispiace tantissimo di aver avuto ragione avrei preferito aver tolto e essere saliti di categoria.
Anche se un campionato cadetto di livello scarsissimo come non ricordavo da anni ci avrebbe potuto regalare ugualmente il grande sogno del ritorno nella massima serie(l'abbiamo veramente solo sfiorato)se solo la società del presidente Corioni non avesse commesso un infinità di errori incredibili.
Possiamo sorvolare sul fatto che nel giugno scorso ci sia confermato un tecnico in cui non si aveva più alcuna fiducia solo per onorare il contratto salvo esonerarlo ai primi presunti risultati negativi dopo solo 5 giornate.
A gennaio mentre le avversarie si rinforzavano il Brescia si indeboliva ulteriormente e si aspettava l'ultimo giorno a acquistare un attaccante che sostituisce lo squalificato Possanzini.
Vero che il capitano venne squalificato solo a tre giorni dalla fine del mercato di riparazione,ma anche i sassi sapevano che pur ingiustamente quella squalifica sarebbe arrivata e quindi bisognava ricorrere ai ripari prima.
Ma gli errori più macroscopici furono l'aver sostituito Cosmi con un tecnico antiquato come Nedo Sonetti e nonostante l'incapacità dimostrata dall'allenatore toscano di dare un minimo di gioco alla squadra e la sua proverbiale insistenza a fare esperimenti sui singoli giocatori spostandoli a giocare in ruoli non propri a discapito di tutta la squadra(due esempi su tutti Zambelli costretto a fare il centrocampista e Taddei se impiegato schierato da esterno di centrocampo anziché tre quarti sta)ci sia accorti di tutto ciò quando ormai i buoi erano scapati dalla stalla.
Al tecnico di Piombino si doveva dare il buon servito quando all'inizio del ritorno riusci a perdere a Treviso e in casa con il Rimini invece nonostante i continui risultati negativi si insistette a andare avanti con lui fino a due giornate dal termine del campionato quando lo si sostituì per salvare almeno il raggiungimento dei play off.
Nessun commento:
Posta un commento